CORI: OSPEDALE, UN MESE SENZA ACQUA CALDA
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Torna a farsi sentire il Comitato Civico di Cori in merito alla situazione dell’ospedale. Per un mese infatti, fino a pochi giorni fa, non c’era l’acqua calda. I posti letto si sono riempiti improvvisamente di pazienti con un viavai per scaldare l’acqua, in ogni modo, per il conforto dei malati, per lo più anziani, per lo più fragili, per lo più soli. “Un quadro d’altri tempi, post-guerra- scrive il Comitato-, anche se apparentemente la guerra non c’è. E’ in atto il più grave smantellamento delle difese per le fragilità, l’annientamento totale del sistema di salute pubblico, siamo alla stoccata finale”.
Preso di mira il sindaco di Cori visto il ruolo che ha il primo cittadino per salvaguardare la salute pubblica. Ma tutto tace- continua il comitato-, così come tace l’entourage della politica locale, privo di idee, di sogni da realizzare. Eppure la creazione della struttura ospedaliera corese consentì un periodo di fioritura delle attività dell’Ospedale, addirittura con un ampliamento dei ricoveri per lungodegenti presso il Santuario del Soccorso. “E’ inaccettabile l’inazione dell’amministrazione pubblica attuale- sottolinea il Comitato-, il ritirarsi dal difendere gli interessi pubblici, per i quali si è giurato fedeltà, il non spendersi affinchè il Punto di Primo Intervento, ora PAT, e l’ospedale di Comunità si prendano cura in toto dei bisogni di chi bene non sta”. I firmatari della nota non usano mezzi termine. “Restituiamo dignità alla salute pubblica- concludono-, come Comitato Civico promuoviamo ogni forma di mobilitazione, perché se saremo inerti saremo complici della fine della sanità pubblica.