L’arrivo del gran caldo negli altopiani, valli, radure e comunque zone di campagna in generale, è anticipato dalla tosatura. Con la fine della primavera in particolare, i pastori iniziano a tosare le pecore per togliere il vello che le ricopre. Ma questo non è solo il motivo per cui viene effettuata la tosatura. Le pecore, al di sopra di temperature esterne di 25 gradi, cercano l’ombra e diminuiscono l’appetito, arrecando danno ai giovani agnelli ancora da svezzare. Per questo motivo i pastori procedono al taglio della lana sia per portare sollievo all’ovino ma anche per vendere la lana per coprire le spese dell’azienda in tempi di magra.
Tutto questo intervento per la tosatura prima veniva effettuata con le forbici, e richiedeva più tempi operativi con qualche rischio per l’animale che poteva essere ferito, mentre ora si svolge con pettini elettrici, in tempi rapidi e senza rischi. La tosatura permette di liberare le pecore dai parassiti esterni e ne migliora la traspirazione della pelle, evitando così il surriscaldamento ed eventuali colpi di calore. Ma come avviene nel mondo agreste, dove si mantengono vive le tradizioni, le giornate della tosatura rappresentano un momento di festa, oltre che di lavoro, che coinvolge tutti nelle pause, davanti ad una tavolata ben apparecchiata e con la musica popolare dell’organetto.