I rifiuti all’impianto di compostaggio Sep di Pontinia arrivano anche da Marcianise, comune del casertano che dista 154 chilometri dalla struttura tutt’ora sotto sequestro. Come sia possibile che a un Comune partenopeo convenga far percorrere tanti chilometri alla propria frazione organica che alla Sep viene lavorata per poter diventare compost non è ben chiaro ai comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli Macallè e il Fontanile, che chiedono ufficialmente di chiarire la circostanza all’amministratrice giudiziaria della Sep, la dottoressa Carmen Silvestri. “Quello che ci lascia ancora più sgomenti è che un impianto sequestrato e quindi gestito da un professionista nominato dalla magistratura, stringa accordi commerciali con una società che ha diversi guai con la giustizia e che è controllata dalla moglie di un imprenditore condannato per corruzione” scrivono i comitati.
A portare i rifiuti da Marcianise a Mazzocchio è la ECO.CAR. srl, il cui amministratore unico è Pietro Dominici ma che è controllata al 100% dalla SPEA srl il cui socio di maggioranza è Pawlik Magdalena Ewa, moglie di Antonio Deodati, imprenditore romano con forti interessi in provincia di Latina è nome che alla DDA, la cui inchiesta ha portato al sequestro della Sep, non è affatto nuovo. I Comitati sottolineano come nel 2018 Deodati gestiva la società Ipi ed era socio proprio della ECO.CAR: le aziende furono coinvolte nell’inchiesta della Direzione investigativa antimafia denominata Garbage affair, che indagava su corruzione e turbativa d’asta per il servizio di raccolta di rifiuti del comune di Catania. Per quell’inchiesta Deodati è stato condannato, dopo patteggiamento. I Comitati si chiedono quale sia l’utilità di fare accordi con un’azienda che raccoglie i rifiuti in Campania i cui vertici risultano attualmente indagati per irregolarità nella gestione del servizio a Vibo Valentia.