Siamo ormai arrivati al punto di non ritorno. Per il 12 dicembre nuovo fermo produttivo per Cassino Plant di Stellantis. Ad oggi i giorni di cassa integrazione superano quelli di lavoro, è una vergogna industriale e sociale, tuonano dalla segreteria Provinciale UILM di Frosinone.
I numeri parlano chiaro: le vetture prodotte nel 2025 non raggiungeranno nemmeno quota 18.000 e le previsioni per il 2026 sui modelli Alfa sono una catastrofe, non oltre le 13.000 unità. Questi dati certificano il rischio reale di un declino programmato dello stabilimento e di un territorio che non può permetterselo.
A tutto questo si aggiunge un altro elemento ormai insopportabile, fa notare Gennaro D’Avino, le continue chiacchiere, gli spot da pubblicità e gli annunci vuoti sulla possibile riconversione del sito. Ogni settimana si promette qualcosa di nuovo, ma non c’è uno straccio di documento, di piano o di progetto concreto. Si ottiene così solo l’obbiettivo di far crescere l’illusione che la situazione possa migliorare.
Noi difendiamo Cassino, dice Gennaro D’Avino, perché qui c’è lavoro vero, c’è un indotto enorme che tiene in piedi il tessuto sociale della provincia. Questa situazione non fa altro che gravare ulteriormente sulle spalle dei lavoratori,
stretti in una morsa fatta di contratti non rinnovati, attività ridotte e chiusure imminenti.