L'operazione

Sequestro di 25 milioni a imprenditore “socialmente pericoloso”

Il provvedimento emesso, su proposta del Procuratore Capo della Repubblica di Cassino, dal Tribunale di Roma - Sezione Misure di Prevenzione

Sequestro di 25 milioni a imprenditore “socialmente pericoloso”

Colpo durissimo della Guardia di Finanza contro la criminalità economico-finanziaria nel Cassinate. Un imprenditore locale, Arturo Salvatore Di Caprio, è stato raggiunto da un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro. Gli investigatori lo hanno definito un soggetto “socialmente pericoloso” il cui tenore di vita appariva “sproporzionato rispetto a quanto dichiarato”.

Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Roma su proposta del Procuratore Capo di Cassino, in seguito a indagini che hanno messo in luce una complessa rete di illeciti.

Società, auto di lusso e conti correnti sotto sigilli

I beni finiti sotto sequestro coprono un ampio spettro di attività e proprietà:

  • 37 società, cinque delle quali di diritto estero.

  • Un appezzamento di terra a Piedimonte San Germano.

  • 6 auto, incluse vetture di lusso, e moto.

  • Numerosi conti correnti accesi sia su istituti bancari italiani che esteri.

Le attività di Di Caprio spaziavano in diversi settori, in particolare i trasporti, la logistica e l’immobiliare.

L’ombra di due associazioni a delinquere

L’imprenditore è accusato di aver organizzato nel tempo ben due distinte associazioni a delinquere. Le attività criminali contestate sono gravi e includono, tra gli altri reati:

  • Truffa aggravata

  • Bancarotta fraudolenta

  • Riciclaggio e auto riciclaggio

Questa non è la prima volta che Di Caprio finisce nel mirino della giustizia: era già stato raggiunto da misure cautelari personali nel novembre 2018 e nel giugno 2022, nell’ambito di due separate inchieste.

Il software “Molecola” come arma investigativa

L’operazione, frutto di una stretta sinergia tra la Procura di Cassino, il Gruppo di Cassino della G.d.F. e il GICO di Roma, ha sfruttato strumenti tecnologici avanzati.

Per la complessa ricostruzione di tutti i movimenti di denaro riconducibili all’indagato è stato impiegato un particolare software, denominato “Molecola”. Questo strumento informatico è utilizzato dalla Guardia di Finanza per analizzare e incrociare enormi quantità di dati finanziari e patrimoniali, rendendo possibile far emergere la sproporzione tra redditi leciti e il patrimonio accumulato.

Il sequestro odierno conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare l’infiltrazione della criminalità organizzata e finanziaria nel tessuto economico legale.