la denuncia

Rischio crisi per il settore ovicaprino del Lazio, l’allarme di Coldiretti

Gli allevatori chiedono interventi urgenti della Regione per tutelare reddito, occupazione e continuità produttiva, evitando la chiusura di molte stalle e la perdita di un patrimonio di lavoro e tradizione.

Rischio crisi per il settore ovicaprino del Lazio, l’allarme di Coldiretti

Il settore ovicaprino nel Lazio è in forte difficoltà. A preoccupare gli allevatori non sono solo i dazi del 25%, ma anche il timore di ulteriori ribassi del prezzo del latte, già segnalati da diversi operatori. A lanciare l’allarme è Coldiretti Lazio, che ha scritto alla Regione chiedendo interventi urgenti per evitare una crisi profonda in un comparto strategico per l’economia e l’identità agroalimentare del territorio.

La situazione

La situazione è aggravata dagli effetti della Blue Tongue durante l’estate, che ha pesantemente inciso sui bilanci aziendali. Coldiretti propone di valutare il ricorso al fondo indigenti nazionale per ritirare dal mercato una parte significativa del pecorino del Lazio, ristabilire i prezzi e contrastare l’impatto dei dazi.

Le richieste

“Gli allevatori ci segnalano quotidianamente difficoltà crescenti – spiega il presidente David Granieri – tra costi di produzione in aumento e timori di nuovi ribassi del latte. Se non si interviene, molte stalle rischiano la chiusura, con la perdita di un patrimonio fatto di lavoro, tradizione e presidio del territorio”.

Coldiretti Lazio rinnova l’appello a misure rapide per garantire reddito, occupazione e continuità produttiva, preservando un comparto essenziale per la zootecnia regionale e la filiera del pecorino.