E’ durato poco meno di 24 ore il giallo legato all’omicidio di Antonietta Rocco, la donna di 63 anni trovata venerdì mattina senza vita in una pozza di sangue nel letto della sua abitazione in via Muzio Scevola, nel quartiere Campo Boario, a Latina. Nel corso della notte è stata fermata – come indiziata di delitto – la sua ex badante, una donna di 53 anni italiana, incensurata. Secondo gli investigatori della squadra Mobile, che si stanno occupando delle indagini coordinate dalla procura pontina, sarebbe stata lei ad uccidere la sessantatreenne.
Il movente non è ancora del tutto chiaro, e sono tuttora in corso gli approfondimenti degli agenti guidati dal vicequestore Giuseppe Lodeserto. Chi indaga sta però mettendo in fila una serie di tasselli: le verifiche hanno fatto emergere che tra le due donne ci sarebbero stati alcuni screzi. La vittima, ipovedente e con difficoltà motorie, era stata assistita dalla 53enne per un breve periodo prima di essere licenziata. Al suo posto una badante più giovane che alle 9 di venerdì ha trovato il corpo senza vita della sessantenne disteso nel letto in una pozza di sangue e con l’abitazione messa a soqquadro. Malgrado l’intervento immediato dei soccorsi, per lei non c’era già più nulla da fare: l’omicidio – secondo quanto accertato – risale alle 18 del giorno prima, giovedì, ma nessuno nel vicinato si sarebbe accorto di nulla, fino al ritrovamento del cadavere solamente nella mattinata successiva.
“Un omicidio efferato, crudele, con una forza indicativa di una particolare rabbia” ha spiegato il procuratore aggiunto di Latina Luigia Spinelli, che ha seguito le indagini in prima persona. L’arma con cui è stata colpita la vittima, all’altezza della gola, particolarmente affilata vista la profondità del taglio, forse addirittura un machete, non è stata ancora ritrovata. Tuttavia, gli investigatori hanno rinvenuto nella disponibilità dell’ex badante alcuni oggetti della vittima, nessuno di particolare valore. Rocco non era sposata e non aveva figli: dopo la morte della sorella – che abitava nel suo stesso condominio, ma in un’abitazione limitrofa – era rimasta sola, con la sola badante a prendersi cura di lei. “La mia gratitudine e i miei ringraziamenti vanno alla polizia di Stato e agli agenti della squadra Mobile, che hanno lavorato incessantemente con il pm Martina Taglione per fare luce sull’accaduto” le parole della procuratrice aggiunta di Latina Luigia Spinelli.