Morto dopo la lite per un parcheggio, domani i funerali
L’uomo era rimasto vittima di un’aggressione dopo una lite per questioni di precedenza in un’area parcheggio dell’ex Avir.

Si terranno domani, lunedì 18 agosto alle ore 16.10, presso la chiesa di Gesù Maestro a Fonte Nuova (Roma), i funerali di Franco Perlino, l’82enne deceduto giovedì scorso all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia in seguito a un grave trauma cranico. L’uomo era rimasto vittima di un’aggressione dopo una lite per questioni di precedenza in un’area parcheggio dell’ex Avir.
L’82enne, pensionato ed ex portalettere, si trovava in vacanza nella casa di famiglia a Serapo quando lunedì scorso, intorno alle 19:30, ha avuto una discussione con un 45enne campano di Crispano, anch’egli in villeggiatura a Gaeta. La lite è nata dopo che l’uomo ha colpito con un pugno il finestrino posteriore della Fiat Panda di Perlino, mandandolo in frantumi. Perlino è quindi sceso dall’auto e tra i due è nata una discussione, al termine della quale il 45enne ha spinto violentemente il pensionato facendolo cadere a terra: l’anziano ha battuto la testa sull’asfalto, riportando ferite gravissime.
Subito soccorso dal 118 e ricoverato in rianimazione, Perlino è stato dichiarato cerebralmente morto e il suo cuore ha cessato di battere giovedì pomeriggio. La famiglia aveva acconsentito all’espianto degli organi, ma la Procura ha disposto l’autopsia – eseguita ieri all’ospedale Santa Scolastica di Cassino – e non ha autorizzato l’intervento.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alfredo Mattei e dirette dal commissario capo Crescenzo Pittiglio, si basano anche sulle immagini di una telecamera di sorveglianza che mostrerebbe la dinamica dell’aggressione. La posizione del 45enne, inizialmente denunciato per lesioni aggravate, si è ora aggravata con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Il caso ha suscitato forte commozione e condanne da parte delle istituzioni locali. Il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese, ha visitato la famiglia di Perlino e sarà presente domani ai funerali per esprimere la vicinanza della comunità.