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Vertenza Trasnova, Teknoservice e Logitech, fumata nera al Ministero

Il prossimo incontro è fissato per il 16 settembre, ma i lavoratori e i sindacati lanciano un appello chiaro: “Non permetteremo che il tempo venga usato per logorare le speranze dei lavoratori. Servono risposte vere e concrete.”

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Nuova fumata nera nel tavolo sulla crisi occupazionale che coinvolge circa 300 lavoratori dell’indotto Stellantis tra Roma, Latina e Frosinone. I sindacati denunciano la mancanza di prospettive concrete per superare la monocommittenza e chiedono un impegno reale delle istituzioni e soprattutto di Stellantis, definita “convitato di pietra” nella vertenza.

Nonostante l’accordo di dicembre 2024 preveda l’uscita dalla monocommittenza, l’azienda ha confermato solo la partecipazione a nuove gare d’appalto, localizzate però principalmente nel Nord Italia, con dubbi sulla sostenibilità per i lavoratori attuali.

L'annuncio del Ministero

Il Ministero del Lavoro ha annunciato politiche attive e percorsi di ricollocazione, ma i sindacati sottolineano che i tempi sono lunghi e che la scadenza dell’appalto al 31 dicembre 2025 va rimossa per evitare che i lavoratori restino senza tutele.

Richiesta unanime è l’avvio immediato di piani di riqualificazione e percorsi formativi, oltre a verificare possibilità di uscite volontarie incentivante verso il pensionamento.

Il prossimo incontro è fissato per il 16 settembre, ma i lavoratori e i sindacati lanciano un appello chiaro: “Non permetteremo che il tempo venga usato per logorare le speranze dei lavoratori. Servono risposte vere e concrete.”