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Bollette alle stelle: piccole imprese pagano il doppio rispetto alle grandi

Piccole imprese sotto pressione: pagano il 55% in più per la luce e il doppio per il gas rispetto alle grandi aziende

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Mettendo a confronto i costi energetici delle piccole con quelli delle grandi imprese, emerge un differenziale che penalizza enormemente le prime. Se per le bollette dell’energia elettrica gli artigiani, gli esercenti, i negozianti e i piccoli imprenditori pagano il 55 per cento in più delle grandi industrie manifatturiere e commerciali, per quelle del gas addirittura il doppio.

Con i prezzi di luce e gas che da tre anni a questa parte hanno subito degli aumenti importanti, perdura la penalizzazione nei confronti delle realtà produttive di piccola e piccolissima dimensione ossia quelle con meno di 20 dipendenti.  Nel 2024 le piccole aziende hanno pagato il gas mediamente 99,5 euro a Megawatt-ora (MWh) e le grandi 47,9 euro. Rispetto al 2022, quando il differenziale era del 33 per cento, negli anni a venire la forbice è tornata ad allargarsi, sebbene i prezzi della materia prima siano scesi. L’anno scorso l’energia elettrica è costata alle piccole aziende italiane 218,2 euro al MWh, contro i 140,4 euro al MWh che sono stati pagati dalle realtà più grandi. Come per il gas, negli ultimi anni anche le bollette della luce hanno visto aumentare la forbice tra grandi e piccole imprese. Nonostante i costi record, nel 2022 i prezzi erano allineati, successivamente il gap è continuato ad aumentare, così come era avvenuto prima dell’inizio della guerra nell’Est Europa.

 

In Italia a gonfiare i prezzi delle bollette della corrente delle imprese sono, in particolare, i costi di rete (trasporto e gestione del contatore), le tasse e gli oneri di sistema che nelle piccole aziende hanno una incidenza pari mediamente al 40 per cento del costo totale. Una quota che nelle grandi imprese scende al 17 per cento. Le difficoltà, fa sapere l’Ufficio studi della CGIA, colpiscono molte imprese e conseguentemente anche tanti distretti produttivi che continuano a essere il motore dell’economia e dell’export del Paese.

 

Altra conseguenza drammatica riconducibile agli effetti del caro bollette è la condizione di difficoltà in cui versano molti italiani. I dati 2023 dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE) sono evidenti. Quasi 2,4 milioni di famiglie italiane si trovano in povertà energetica ossia 5,3 milioni di persone che vivono in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi.  I dati regionali sulla stima di famiglie e individui in povertà energetica relativi al 2023 vede il Lazio con 155.531 famiglie e con un numero di persone pari 329.216. L’incremento delle famiglie in povertà energetica è pari al 5,8%. La Campania ha 215.946 famiglie con un totale di 533.387 individui, l’incremento è pari al 9,6%.

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