Lui si chiama Giorgio Zaina, 73 anni, ed è costretto in un letto da diversi mesi nella sua casa all’incrocio tra Via Pantani da Basso e Via Nicolai a Borgo Hermada a causa di diverse gravi patologie. Dai primi sintomi di demenza senile dovuti a delle ischemie, al diabete ormai cronico, ipertensione e insufficienza renale per finire ad una emorragia cerebrale. Ma per l’Inps il signor Zaina non è un soggetto al quale poter assegnare una invalidità. Tutto è iniziato giusto un anno fa quando la moglie, la signora Rita Tosti tramite il Caf ha inoltrato una richiesta di visita per ottenere l’invalidità, senza ricevere risposta. Poi l’estate scorsa la situazione è peggiorata con la già citata emorragia cerebrale e con i giorni trascorsi più in ospedale che a casa. Ottenuta la cartella clinica, sempre tramite il Caf, è stata inoltrata all’Inps una nuova richiesta questa volta con allegata la documentazione dell’aggravamento delle condizioni di salute. Nei giorni scorsi è finalmente arrivata una raccomandata a casa Zaina, ma invece della convocazione per la visita medica, la lettera dell’Inps ha sottolineato la condizione fisica di Giorgio Zaina tale da non assegnare nessuna percentuale di invalidità. Del caso si sta interessando il Tribunale per i diritti del malato.