IL CORDOGLIO

Muore alla vigilia del suo 102° compleanno, dolore per l'appuntato Petricca

L’11 maggio del 1942, a quasi 19 anni ed in pieno conflitto mondiale, si era arruolato nell’ Arma dei Carabinieri

Muore alla vigilia del suo 102° compleanno, dolore per l'appuntato Petricca
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Era tutto pronto per festeggiare i 102 anni dell’Appuntato dei Carabinieri in congedo Giuseppe Petricca, nella mattinata di oggi, 26 maggio. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone, Col. Gabriele Mattioli, con il Cap. Domenico Cavallo, Comandante della Compagnia di Sora, avevano già concordato con i figli ed i parenti l’appuntamento e il da farsi per onorare al meglio il caro collega Giuseppe. Purtroppo, invece, al culmine di un periodo in cui è stato particolarmente debilitato, non c’è l’ha fatta. E’ successo proprio alla vigilia del suo 102° compleanno e, sebbene le vicende degli ultimi giorni lasciavano temere un possibile brutto epilogo, proprio per l’età dell’Appuntato Petricca, il momento non è meno triste e commovente.

Chi era

Uomo dai grandi valori, legatissimo alla propria famiglia, ai figli Francesco, Gaetano, Paola e Maria Antonietta, ma altrettanto legato alla famiglia dell’Arma dei Carabinieri, a cui il richiamo era talmente forte che i suoi racconti, i suoi tanti racconti, erano quasi totalmente legati a vicende vissute in servizio e che raccontava con passione e, ancora a distanza di tanti anni, con la massima riservatezza, omettendo ciò che non doveva essere rilevato.

Nato a Sora il 26 maggio del 1923, l’Appuntato Petricca Giuseppe era figlio di Pietro ed Alati Mariagrazia. L’11 maggio del 1942, a quasi 19 anni ed in pieno conflitto mondiale, si era arruolato nell’Arma dei Carabinieri, quale Carabiniere a Piedi dove, dopo aver frequentato il corso, nell’ agosto successivo era stato inviato in Albania con il gruppo Skutari. Combatté in Albania fino alla firma dell’Armistizio e, in conseguenza di ciò, venne catturato insieme ai suoi commilitoni dalle truppe tedesche e portato in Germania in un campo di reclusione.  Liberato dalle Truppe Alleate l’8 maggio del 1945 , rientrò in Italia nel luglio successivo, venendo pochi giorni dopo destinato in Trentino Alto Adige, in particolare in quello che era all’ epoca il Comando Legione Carabinieri di Bolzano, dove viene impiegato in alcune Stazioni del territorio.

Una vita al servizio

Una vita vissuta nell’idea del servizio, quella di Giuseppe Petricca, con grandi sacrifici come tutte le persone di quella generazione ma con un altissimo senso del dovere e rispetto per gli altri. Marito amorevole e padre severo ma giusto, aveva terminato la sua carriera nell’Arma dei Carabinieri passando per Ancona dal 1950 al 1963 e poi al Comando Legione Carabinieri Lazio, in particolare alle Stazioni di Ripi, Torrice e, infine, quale Comandante di quella di Castro dei Volsci fino al 30 settembre 1970. Era decorato con la Croce al Merito di Guerra, per la partecipazione al secondo conflitto mondiale, decorazione che gli venne concessa anche una seconda volta nel giugno del 1956 per la detenzione in Germania dopo l’8 settembre 1943. Sarebbe stato insignito, il prossimo gennaio, della Medaglia d’Onore, concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in quanto deportato ed internato nei Lager Nazisti.

 

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