I DATI

Superbonus, lo studio della CGIA

Il valore ammonta a 126 milioni di euro

Superbonus, lo studio della CGIA
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Il valore economico complessivo del vantaggio fiscale riconosciuto a coloro che hanno utilizzato il Superbonus per finanziare i lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico delle proprie abitazioni è salito a 126 miliardi. Il dato scaturisce da uno studio della Cgia. Il costo per le casse pubbliche continua ad aumentare. Nel primo trimestre di quest’anno le uscite più significative per le casse pubbliche hanno interessato la Campania (+ 3,4 per cento pari a +301,6 milioni di euro), le Marche e il Molise.

Il Superbonus è stato un provvedimento divisivo. Chi politicamente ha voluto e continua a difendere la bontà di questo provvedimento, sostiene che non si debba guardare solo alla spesa di cui lo Stato si è fatto carico fino ad ora, ma anche agli effetti economici positivi che esso ha generato. Vale a dire più gettito Irpef, Ires, Iva, più occupazione, più Pil, più risparmio energetico e meno emissioni climalteranti. Le prime evidenze dimostrerebbero che nello scenario migliore i benefici ambientali del Superbonus compenserebbero i costi sostenuti dallo Stato in quasi 40 anni.

È stato sottolineato da una indagine che ha interessato i beneficiari del Superbonus, il 25 per cento dei proprietari li avrebbe realizzati comunque, gravando così sulle casse dello Stato per almeno 45 miliardi di euro. In più di un’occasione, sempre la Banca d’Italia ha evidenziato la natura regressiva di questa agevolazione fiscale destinata al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Tesi, quest’ultima, sostenuta anche dalla Corte dei Conti che ha denunciato come le risorse pubbliche impegnate per il Superbonus abbiano interessato, in particolare, le persone più abbienti. Insomma, tanti lavori eseguiti in fretta e male.

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