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Oblio oncologico, il convegno

Al convegno, promosso dall’Amministrazione comunale con il patrocinio dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, dalla ASL Latina e dall’Ordine Forense di Cassino, ha partecipato l’On. Maria Elena Boschi

Oblio oncologico, il convegno
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Il 2 gennaio 2024 è entrata in vigore la legge n. 193/2023 che introduce le “Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”, la cosiddetta “legge sull’oblio oncologico”. Con riferimento alla normativa, e alla luce dei decreti attuativi che ne sono seguiti, il Comune di Minturno ha promosso il convegno “L’oblio oncologico e la tutela dei diritti umani”, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, ASL Latina e Ordine Forense di Cassino, che si è svolto venerdì 23 maggio presso la Sala consiliare.

L’incontro ha approfondito, alla presenza dell’On. Maria Elena Boschi, prima firmataria dell’allora progetto di legge, le tutele previste dall’oblio oncologico che si applicano a chi ha completato i trattamenti con successo, e non ha avuto recidive, da almeno dieci anni (cinque anni per i tumori diagnosticati prima del ventunesimo anno di età). In particolare, si garantisce ai pazienti guariti il diritto di non fornire informazioni sulla propria storia medica per accedere a procedure concorsuali, al lavoro e alla formazione professionale; a servizi bancari e finanziari, come l’accensione di mutui e prestiti, o assicurativi; escludendo qualsiasi forma di pregiudizio anche nell’adozione di figli.

Il convegno è stato aperto dal saluto istituzionale di Gerardo Stefanelli, Sindaco di Minturno e Presidente della Provincia di Latina: “Da parte mia e dell’Amministrazione comunale c’è sempre stato un forte impegno sul fronte della sanità. Lo testimonia il lungo e paziente lavoro svolto per portare a Minturno le risorse necessarie alla realizzazione dell’Ospedale e della Casa di Comunità”. Sul tema dell’oblio oncologico, ha aggiunto il Sindaco Stefanelli “è importante promuovere azioni di sensibilizzazione e fare rete. Un sentito ringraziamento all’On. Boschi per aver vinto, con grande tenacia e sensibilità, questa battaglia di umanità prima ancora che politica”.

Giuseppe Di Mascio, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Cassino, ha riconosciuto nella legge “un grande traguardo per l’Italia che può così beneficiare di una delle norme più all’avanguardia per la tutela degli ex pazienti oncologici”.

Maria Elena Boschi, Capogruppo di Italia Viva alla Camera dei Deputati, ha sottolineato: “Con la legge sull’oblio oncologico abbiamo cancellato odiose discriminazioni. Oggi tante donne e tanti uomini hanno la certezza che dopo un tumore si può ricominciare a vivere, senza il peso di uno stato che pone ulteriori ostacoli. Ora è necessario che sia attuata quella parte della legge che riguarda le politiche attive per l’inserimento nel mondo del lavoro”.

Il convegno è stato moderato da Ilaria Pelle, Assessore alle Politiche Sociali, che in apertura dei lavori ha ricordato quanto “istituzioni locali, settore socio-sanitario, area legale e mondo associativo devono andare di pari passo per garantire ai cittadini fragili un’adeguata assistenza nell’applicazione delle disposizioni attivate con l’importante legge”.

Antonio Riccio, Professore di Diritto del lavoro presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, richiamando l’attenzione al disegno di legge sulle ‘Disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche’, attualmente in discussione in Senato, ha evidenziato che “nel riconoscimento di diritti in favore di lavoratrici e lavoratori affetti da patologie oncologiche o cronico-degenerative, sebbene l’ordinamento negli anni abbia fatto passi avanti rilevanti, come con la Legge n. 193 del 2023, la strutturazione di un compiuto e organico quadro di tutele lavoristiche resta ancora oggi un obiettivo da realizzare”.

Laura Forte, Responsabile del Centro trasfusionale presso l’Ospedale Dono Svizzero di Formia, ha spiegato che l’immunoematologia collabora con l’oncologia per garantire una cura più efficace e risolutiva: “Attualmente l’immunologia dei tumori, e le terapie come la chemioterapia, vengono associate a anticorpi monoclonali che  riconoscono gli antigeni del tumore e ne permettono la distruzione da parte del sistema immunitario. L’utilizzo di cellule staminali e di midollo osseo a scopo di trapianto consente – ha esaminato nel suo intervento – la possibilità di trattamenti chemioterapici più aggressivi nei casi selezionati”. Dal 2023 è iniziata, ha fatto sapere la dott.ssa Rossi, una proficua collaborazione con il dott. Luigi Rossi, Responsabile UOS Oncologia, per assicurare, mediante supporto trasfusionale e marziale, l’adeguata fitness dei pazienti affinché possano effettuare la chemioterapia tempestivamente.

Anna Casilli, psicologa volontaria dell’associazione ‘Le Capricciose’, ha ricordato che “l’assistenza emotiva ai pazienti e alle loro famiglie aiuta ad affrontare le conseguenze psicologiche della malattia e del trattamento come ansia, stress, depressione, molto comuni nella fase di ritorno alla vita, inevitabilmente diversa da quella di prima”.

Il ruolo sociale svolto dalle associazioni è estremamente importante. A questo bisogno risponde l’Associazione ‘Le Capricciose’, realtà che promuove la prevenzione oncologica dei tumori femminili e offre una rete aperta di sostegno. Un momento particolarmente emozionante del convegno si è avuto con la testimonianza diretta della presidente, Antonella Macaro, che, accompagnata dalle volontarie dell’associazione, ha condiviso con il numeroso pubblico presente il proprio percorso di riabilitazione sociale e lavorativa, dimostrando concretamente il valore dell’unità sociale intorno ad un tema molto sentito e attuale.

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