Le celebrazioni

Celebrazioni per il 25 aprile, il discorso del Sindaco

Il discorso del Sindaco Valentino Mantini al termine del ciclo di incontri per gli 80 anni dalla liberazione

Celebrazioni per il 25 aprile, il discorso del Sindaco
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Il Comune di Cisterna di Latina ha celebrato il 25 aprile con un ciclo di incontri che si è chiuso oggi per celebrare l’80° anniversario della Liberazione d’Italia.

«Siamo partiti (e non potevamo fare altrimenti) dal 19 di marzo, 81°anniversario dell’esodo cisternese – ha dichiarato il Sindaco Valentino Mantini nel suo discorso - poi il 4 aprile con "La guerra raccontata dai cisternesi: bombardamenti, vita nelle grotte, sfollamento”, con relatori Patrizia Cucchi, Massimiliano Cera e, coordinatore e promotore il professor Antonio Parisella, esimio storico, già docente universitario di storia moderna e presidente del Museo della Liberazione, ma aggiungo: emblema di questa ricorrenza. Pensate proprio oggi compie 80 anni! Esattamente come la Liberazione dal regime nazifascista.
Ringrazio Pier Giacomo Sottoriva - ha proseguito il Sindaco Mantini - per aver ricordato che Cisterna fu il primo comune a proclamare il ricordo pieno del 25 aprile, giorno della liberazione d’Italia dal regime fascista e nazista.

L’11 aprile abbiamo scoperto la stele per onorare il sergente Sylvester Antolak, eroicamente caduto il 24 maggio nella durissima battaglia per la liberazione di Cisterna e, quindi, pochi giorni dopo – il 4 giugno – di Roma e a seguire il resto d’Italia.
Anche noi, cisternesi, abbiamo un eroe. Medaglia d'oro al valor militare, la più alta onorificenza militare in Italia. È Alfonso Volpi.


Partito come soldato per la Grecia, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 scelse di difendere un popolo che non era il suo, i greci, contro gli invasori nazisti, e coraggiosamente cadde per difendere una colonna di automezzi che trasportava viveri: un partigiano!
Cisterna lo ricorda con un istituto scolastico e uno spazio pubblico dedicato a lui.
Ecco, oggi ci troviamo qui riuniti per ricordare e onorare l’ultima tappa di questo percorso: la liberazione d’Italia, una delle pagine più significative della nostra storia collettiva.
Cisterna, come sappiamo bene, pagò un prezzo altissimo durante il secondo conflitto mondiale. La nostra città si trovò tragicamente al centro del doppio fuoco delle superpotenze Nazifasciste e Alleate trasformandosi in un campo di battaglia all’indomani dello sbarco di Anzio-Nettuno.
I nostri nonni e bisnonni vissero l'orrore dei bombardamenti, delle deportazioni, della fame e della distruzione pressoché totale del nostro territorio. Oltre il 90% delle abitazioni venne raso al suolo. Molte famiglie persero tutto: case, campi, bestiame e, soprattutto, persone care.
Ma da quelle macerie, da quel dolore incommensurabile, nacque una straordinaria volontà di rinascita.
La Liberazione non rappresentò soltanto la fine di un incubo, ma l'inizio di un nuovo cammino verso la democrazia, la libertà e la pace.
Ciò che rende la storia italiana di quel periodo così straordinaria è proprio la capacità che il nostro popolo ebbe di guardare avanti, senza cedere alla tentazione della vendetta.
Dopo il 25 aprile 1945, l'Italia scelse la via della riconciliazione nazionale.
Non ci furono persecuzioni di massa, né epurazioni violente.
Si comprese che solo attraverso l'unità si sarebbe potuta ricostruire la nazione distrutta.

Questo spirito di coesione portò alla stesura della nostra cara Carta Costituzionale, un documento che ancora oggi, a distanza di quasi ottant'anni, rappresenta la stella polare dei nostri valori condivisi: libertà, uguaglianza, solidarietà, giustizia sociale.
Una Costituzione che nacque dal confronto di forze politiche diverse, anche opposte, ma unite nel sogno di un'Italia democratica e pacifica.
La Liberazione è dunque indissolubilmente legata alle nostre radici storiche e all'identità della nostra Repubblica.
Ha segnato l'avvio di un periodo di pace che dura da otto decenni, un bene prezioso che abbiamo il dovere di tutelare e preservare.
In questi giorni, non posso non ricordare le parole di pace ripetutamente evocate dal compianto Papa Francesco, recentemente scomparso. Il suo appello alla fratellanza universale e al dialogo tra i popoli risuona oggi più che mai attuale, in un mondo ancora segnato da conflitti e divisioni.
Domani alle 10, in occasione del funerale per il Santo Padre Francesco, invito tutti ad osservare un momento di riflessione e silenzio. Invito i negozianti ad abbassare le serrande dei loro negozi, le attività produttive ad una pausa in ricordo non solo del capo della Chiesa cattolica cristiana ma anche e soprattutto per l’instancabile promotore di giustizia, pace e dialogo tra i popoli e le religioni, di tutto il mondo.


Carissimi concittadini, mentre celebriamo questo anniversario, guardiamo al passato con rispetto e gratitudine, ma anche con la consapevolezza che la libertà conquistata dai nostri padri non è un bene acquisito per sempre.

La democrazia richiede impegno quotidiano, vigilanza costante, partecipazione attiva, cura amorevole.
Le sfide che ci attendono – ha concluso il Sindaco Mantini - sono numerose e complesse: crisi economiche, cambiamenti climatici, tensioni internazionali. Ma se sapremo mantenere vivo lo spirito unitario che animò la Resistenza e la successiva ricostruzione, se sapremo mettere da parte gli interessi di parte per perseguire il bene comune, allora potremo continuare a costruire un futuro di pace e prosperità per le nuove generazioni. Viva Cisterna di Latina, viva l'Italia libera e democratica!».

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