L'INTERVENTO DELLA CHIESA

Comune sciolto per mafia. Il Vescovo: "Avviare un sincero esame di coscienza collettivo"

Lettera ai parroci e alla citta'

Comune sciolto per mafia. Il Vescovo: "Avviare un sincero esame di coscienza collettivo"
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Lettera ai parroci e alla città del Vescovo di Albano Vincenza Viva dopo lo scioglimento per mafia del comune.

Carissimi parroci e membri dei Consigli pastorali parrocchiali della Città di Aprilia, con animo addolorato, ma non privo di speranza, mi rivolgo a voi in questo momento difficile che la città di Aprilia sta attraversando. Lo scioglimento del Consiglio Comunale di Aprilia per infiltrazione mafiosa rappresenta una ferita profonda per la comunità cittadina, ma come cristiani siamo chiamati a leggere anche i momenti più bui alla luce della Pasqua, tanto più che questa decisione è arrivata in prossimità delle feste pasquali.

La Pasqua del Signore Gesù ci insegna che non esiste tenebra che non possa essere illuminata, non esiste morte e sconfitta che non possano essere redente e diventare occasione di rinascita. In questa prospettiva, vorrei invitarvi a considerare l'attuale situazione non solo come un doloroso segno di degrado, ma anche come un'opportunità di rigenerazione e risveglio per la nostra amata città di Aprilia.

Il tempo del commissariamento, pur nella sua drammaticità, può diventare allora un tempo prezioso per avviare un sincero esame di coscienza collettivo sulle responsabilità dirette e indirette che hanno portato a questa situazione; per promuovere nelle nostre comunità una riflessione sui valori della legalità, della trasparenza e del bene comune; per accompagnare processi di purificazione e risanamento del tessuto sociale cittadino.

Chiedo pertanto che tutta la comunità ecclesiale di Aprilia, nelle sue ricche espressioni di vita associativa e di laicato impegnato, diventi protagonista attiva di questo cammino di rinnovamento. Le nostre parrocchie siano luoghi di discernimento comunitario, dove si elabori una lettura critica dell'attuale situazione, individuando le cause profonde che hanno permesso l'infiltrazione della criminalità organizzata e dove si favoriscano occasioni di dibattito costruttivo e propositivo, scevro da sterili polemiche o facili condanne.

Non è il momento di un ripiegamento pessimistico o di pensare che questa situazione non ci riguardi. Proprio dalle scuole nel territorio della nostra Diocesi di Albano è partito già da qualche tempo un vibrante movimento di resistenza pacifica, ma determinata contro le mafie e ogni forma di violenza che ferisce la nostra gente e la nostra terra. Attraverso il progetto “Insieme è possibile”, promosso dalla nostra Diocesi di Albano e realizzato con l’aiuto delle Procure della Repubblica di Velletri e di Latina, gli alunni e le alunne di ogni grado di scuola, incoraggiati e guidati dai loro insegnanti, non solo della religione cattolica, ma anche di altre materie, sono diventati protagonisti di questo movimento di riflessione e di azione. Il progetto “Insieme è possibile” ci dice che tutti, credenti e non credenti, docenti e studenti, istituzioni e singoli cittadini, possiamo e dobbiamo diventare agenti di cambiamento e di trasformazione umanizzante delle nostre città.

È giunta l'ora di intensificare anche ad Aprilia questa stretta collaborazione tra le diverse istituzioni civili, militari e educative presenti sul territorio. La sinergia tra tutte le forze sane della società civile è la strada maestra per sconfiggere l'illegalità e costruire un futuro migliore per le nuove generazioni. Non illudiamoci, care sorelle e fratelli: dove viene meno la legalità, svanisce anche la libertà, la giustizia, il progresso e la dignità delle persone.

La Chiesa ha da offrire da parte sua un prezioso bagaglio di strumenti culturali, come i principi e i contenuti della Dottrina sociale della Chiesa, che offrono coordinate sicure per orientare l'impegno dei cristiani nella vita sociale e politica. Non dimentichiamo inoltre la testimonianza luminosa di tanti santi e beati che hanno vissuto con coerenza e coraggio il loro impegno cristiano in ambito civile e politico, dimostrando che la santità può e deve incarnarsi anche nella dimensione pubblica della vita.

Le nostre comunità parrocchiali devono essere, quindi, ora più che mai "lievito nella pasta", contribuendo al risveglio morale e sociale. La Chiesa di Aprilia non può limitarsi a un ruolo di spettatrice di fronte a questa sconfitta, ma deve essere protagonista di un processo che, attraverso la purificazione, porti a una vera rinascita. Proprio come nel mistero pasquale, ciò che appare come morte può trasformarsi in vita nuova.

Confidando nella vostra collaborazione e nel vostro impegno, vi benedico di cuore e vi assicuro la mia vicinanza, mentre rinnovo i miei migliori auguri di una Santa Pasqua di risurrezione.

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