Non si è fatta attendere la replica del vice sindaco di Sabaudia Giovanni Secci a seguito delle rivelazioni del quotidiano Repubblica di una indagine a suo carico in merito alle attività balneari. Il vice sindaco afferma in una nota di essere sereno  e di non essere mai stato convocato dalla Procura della Repubblica e di non aver mai ricevuto alcun avviso di garanzia. Nell’articolo si riportano diverse informazioni, sostiene Secci, ma non risulta chiaro di cosa verrei accusato. Questa notizia mi lascia perplesso, anche perché lo stesso giornalista, appartenente alla medesima testata, circa due anni fa scrisse che ero indagato per un’altra vicenda, rivelatasi completamente infondata. All’epoca, infatti, non mi era stato notificato alcun avviso, prosegue, tanto che con il mio legale abbiamo proceduto a querelare sia il giornalista che la testata.

Al di là della evidente scorrettezza deontologica del giornalista, prosegue Giovanni Secci, posso affermare con assoluta franchezza di essere estremamente sereno. Ho sempre svolto il mio lavoro professionale con correttezza e serietà, e non ho mai, in nessuna circostanza, sovrapposto il mio mandato elettorale e il mio ruolo di vice sindaco con la mia attività professionale. Un esempio evidente è la recente decisione degli Ufficio sui tempi e modalità per la revoca delle autorizzazioni ai sette chioschi. Nonostante l’opposizione avesse espresso critiche sull’interpretazione degli Uffici, la nostra Amministrazione ha mantenuto un atteggiamento neutrale, rispettando il principio che gli atti gestionali devono essere portati avanti con serenità e senza alcuna interferenza. Secci fa sapere che non ha alcun motivo di dubitare della correttezza della Magistratura e che si pone a completa disposizione per chiarire qualsiasi dubbio.