L'INCHIESTA

L'arresto di Enzo Cestra: "Tento' di depistare le indagini"

Emergono altri particolari dalle indagini

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Emergono nuovi dettagli dopo l’arresto di Enzo Cestra, l’ex maresciallo dei Carabinieri accusato di essere il mandante dei roghi avvenuti lo scorso anno a Sabaudia. Il 71enne, che da anni guida l’ANC di Sabaudia, è finito ai domiciliari con il braccialetto elettronico per incendio boschivo e truffa aggravata ai danni dello Stato. Secondo i carabinieri del Nipaf, il Nucleo investigativo della Forestale di Latina, era lui ad ordinare gli incendi mentre la sua associazione prendeva soldi per spegnerli. Si tratta dei roghi che, l’estate scorsa, hanno devastato le aree di Sorresca e via degli Artiglieri, entrambe zone di alto pregio ambientale. Cestra, volto molto noto nella città delle dune, ex carabiniere, già consigliere comunale e poi assessore negli anni dell'amministrazione Schintu, cavaliere della Repubblica, era sempre in prima fila nella lotta agli incendi tra Sabaudia e il Circeo, tanto da essere lui stesso ad inviare materiale video e fotografico relativo ai roghi per darne notizia. L’arresto è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, su richiesta della Procura della Repubblica.

Tentativo di depistare le indagini

Durante le indagini è emerso che Cestra aveva incaricato un uomo, in cambio di denaro, di appiccare il fuoco: abusando dei poteri legati al suo incarico di responsabile della prevenzione e lotta agli incendi boschivi nell’ambito della protezione civile, è riuscito ad ottenere i finanziamenti regionali, pari ad un totale di circa 30.000 euro nell'arco di tre anni, ottenendo le sovvenzioni e truffando di fatto la Regione Lazio, erogatore dei fondi rimborso. Prima di arrivare a lui, il nucleo carabinieri Parco di Sabaudia ha individuato un 40enne, dipendente pubblico nel comune di San Felice Circeo e anche lui volontario nell'Anc guidata da Cestra. L'uomo è stato riconosciuto come il piromane nascosto dietro i due incendi scoppiati lo scorso 28 agosto, incastrato dalle telecamere di videosorveglianza della zona. Proprio dalle dichiarazioni dell’uomo, i carabinieri sono riusciti a risalire successivamente a Cestra. Inoltre, il quarantenne che aveva appiccato il fuoco dietro compenso, sarebbe stato anche chiamato più volte dall’ex maresciallo, che avrebbe tentato di depistare le indagini per non essere smascherato. Non sapeva però che gli inquirenti lo stavano ascoltando. Davanti all’ordinanza, leggendo le sue stesse parole intercettate, Enzo Cestra è rimasto in silenzio.