Spari, gli accertamenti sulle pistole sequestrate
Indagini in corso anche sui 100 chili di droga trovati nell'auto di un corriere
Proseguono nel massimo riserbo le indagini dopo gli spari ad Aprilia che hanno portato al ferimento di due Carabinieri che si trovavano fermi in auto in via Lazio. Un vero e proprio agguato secondo quanto ricostruito anche grazie alle testimonianze dei feriti, un giovanissimo militare fresco di divisa in servizio ad Aprilia, e una collega di un’altra città. Due le auto che sarebbero arrivate, con una persona almeno scesa dalla vettura che avrebbe esploso i cinque colpi contro l’auto con a bordo i due carabinieri, e avrebbe dato una botta sul cofano.
Accertamenti sulle pistole sequestrate
A distanza di poche ore i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina e del Reparto Territoriale di Aprilia nel corso di una serie di perquisizioni mirate hanno arrestato ad Anzio un cittadino croato trovato in possesso di tre pistole, una di queste trovata dai militari ancora in auto. Tra le armi, tutte con matricola abrasa, anche un revolver, che potrebbe essere proprio quella che ha sparato in via Lazio. L’arma è al vaglio degli specialisti del Racis, come sono in corso perizie balistiche per verificare le traiettorie dei colpi. Se quei proiettili insomma erano destinati a spaventare o ad uccidere.
Il vertice in Prefettura
Un episodio inquietante arrivato a poca distanza da altri spari nel quartiere Toscanini, in via Belgio, e che è finito anche sul tavolo del Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella, che nel corso del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica ha disposto controlli intensificati ad alto impatto sul territorio.
Le indagini sulla droga
E proprio nel corso di controlli intensificati sul territorio che gli uomini della squadra mobile hanno arrestato un cittadino albanese incensurato, fermato su un’auto a noleggio con 100 chili di cocaina, che sul mercato avrebbe fruttato al meno 10 milioni di euro. Droga che, secondo gli investigatori, era destinata proprio alla piazza pontina. Ed è proprio sulla destinazione finale, come sui canali di approvvigionamento, che vanno avanti gli accertamenti.