Rapina e sequestro di persona al distributore, arrestato un 59enne
La prova regina che incastrerebbe il cinquantanovenne, per gli inquirenti e per il Pm è costituita dal ritrovamento del suo profilo genetico su una piccola porzione di guanto utilizzato per la rapina e rimasto impigliato in una delle fascette utilizzate per immobilizzare la vittima
È finito agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico un noto pluripregiudicato residente a Torrice. I Carabinieri di Ceccano si sono recati nell’abitazione del cinquantanovenne : l’uomo è accusato di rapina a mano armata in concorso con sequestro di persona. Il gravissimo episodio avvenne nella serata del 17 settembre scorso a danno di un distributore di carburante.
A lanciare l'allarme i cittadini
A lanciare l’allarme fu la vittima che era riuscita a liberarsi dopo esser stata immobilizzata. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, infatti, l’uomo, intorno dopo aver chiuso le pompe carburanti a fine giornata, si era recato all’interno dell’ufficio per la chiusura della contabilità giornaliera. A quel punto l’assalto: due uomini con un passamontagna sono entrati nell’ufficio, ed uno di loro impugnava una pistola. Il rapinatore ha puntato l’arma all’altezza del volto della vittima, mentre il complice gli diceva, con accento napoletano “stai calmo dammi i soldi”. Mentre uno dei due continuava a minacciarlo con la pistola, l’altro lo faceva stendere a terra legandogli le mani dietro la schiena e poi le gambe con delle fascette in plastica a strappo.
Bottino da 6000 euro
Una volta immobilizzato, i rapinatori si sono impossessati dell’incasso di 6000 euro, hanno poi sottratto il telefono cellulare della vittima per evitare che potesse chiamare aiuto e sono fuggiti a bordo della sua auto lasciandolo legato a terra. L’Opel Astra venne ritrovata poche ore dopo abbandonata nelle campagne ad Arnara. Le indagini hanno consentito agli investigatori di risalire all’autore della rapina in concorso che nelle scorse ore è finito ai domiciliari. Il suo complice non è ancora stato individuato. La prova regina che incastrerebbe il cinquantanovenne, per gli inquirenti e per il Pm è costituita dal ritrovamento del suo profilo genetico su una piccola porzione di guanto utilizzato per la rapina e rimasto impigliato in una delle fascette utilizzate per immobilizzare la vittima.