Processo Dirty Glass, nuova udienza
Respinte tutte le accuse. Si torna in aula l'11 luglio

Si è difeso e ha respinto ogni accusa l’imprenditore di Sonnino Luciano Iannotta. In aula ha detto di essere stato rovinato. Il processo Dirty Glass, che lo vede sul banco degli imputati insieme ad altre sette persone, è ripreso ieri mattina al Tribunale di Latina. L'ultima udienza risale al mese di settembre.
Sono tutti accusati a vario titolo di reati in materia fiscale e tributaria estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, falso, corruzione, riciclaggio, accesso abusivo al sistema informatico, rilevazioni di segreto d'ufficio, favoreggiamento reale, turbativa d'asta, detenzione e porto d'armi da fuoco nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. All’imprenditore il primo dicembre scorso è stata applicata la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno a Roma. Dunque Iannotta non può più lasciare l’Italia come in passato.
Le dichiarazioni di Iannotta
In aula anche i legali del curatore fallimentare della Global Distribution, ex Pagliaroli Vetri, azienda dalla quale secondo l'accusa Iannotta insieme a Pio Taiani e a Franco Pagliaroli, avrebbe distratti beni, un automezzo e distrutti libri contabili. E’ stato Pagliaroli a chiedermi aiuto ha detto Iannotta respingendo le accuse e ribadendo di essere stato arrestato ingiustamente per poi chiamare in causa l’ex presidente del collegio sindacale della Pagliaroli, il commercialista Domenico Stirpe. “Hanno distrutto la mia società, la Italy Glass, decimo colosso industriale europeo. Mi autoaccuso di tutto se mi portano un euro di quello che dicono che ho rubato” ha aggiunto Iannotta.
Si torna in aula il prossimo 11 luglio, saranno ascoltati gli agenti della Squadra Mobile e i due collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo.